Antonio Conte fatica a trovare le parole, a contenere le emozioni. Il suo Tottenham a Brighton è tornato a vincere, ma tutto quello di cui vuole parlare dopo la partita è Gian Piero Ventrone. L’uomo a cui gli Spurs hanno dedicato la vittoria, dal dito puntato verso il cielo del match winner Harry Kane a quella maglietta con la scritta Gian Piero sulla schiena che il capitano Hugo Lloris ha portato sotto il settore dei tifosi del Tottenham a fine match. “È stato davvero difficile per noi concentrarci sulla partita – racconta Conte con un filo di voce nella pancia dell’Amex Stadium -. Ho saputo dopo la partita di mercoledì a Francoforte quanto la sua situazione fosse problematica, ma nessuno si aspettava questo. Era malato, ma sotto controllo. È davvero difficile accettare quello che è successo”.
Conte si è commosso durante il minuto di applausi dedicato a Ventrone che ha preceduto l’inizio del match. Come Kane, in lacrime nell’intervista post partita. “Questa situazione mi ha colpito molto sotto l’aspetto emotivo, ha colpito tutti noi – continua Conte -. Difficile nascondere i miei sentimenti ai giocatori, alle persone che lavorano con me. Eravamo tutti devastati, perché Gian Piero in soli dieci mesi ha toccato il cuore di tutti. Parliamo di un grande lavoratore, uno scienziato. Mi aveva chiamato giovedì scorso, 10 giorni fa, chiedendomi se poteva stare a casa perché aveva un po’ di febbre. Ma era preoccupatissimo di saltare l’allenamento. Gli ho detto di non preoccuparsi, che si trattava della sua salute e che quella veniva prima di tutti. Eppure lui continuava a preoccuparsi di saltare l’allenamento. Penso che anche per questo sia entrato nel cuore dei giocatori. Giovedì ho dato io loro la notizia. Erano devastati, ho cancellato l’allenamento perché eravamo troppo sconvolti. Andremo a Napoli per i funerali, voglio stare con la sua famiglia, con sua moglie Cinzia e i suoi figli, Ivan e Martina. Voglio dire loro che devono essere forti come era Gian Piero. Aveva un carattere molto forte, sono sicuro che non vorrebbe vederci tristi. Ma siamo distrutti dal dolore ed è difficile non esserlo”.