La classifica dopo sette giornate vede l’Atalanta in testa con il Napoli e appena sotto l’Udinese. Friulani e Bergamaschi sono le sorprese piacevoli della stagione. I buoni risultati non sono casuali. Entrambe hanno numerosi meriti, uno su tutti quello di aver rinunciato ad alcuni principi di gioco per far splendere l’organico.
L’Atalanta sembrava indirizzata verso la fine di un ciclo mentre l’Udinese lontano dai riflettori come sempre con l’incognita del nuovo allenatore. Così, rispettivamente, queste due squadre si presentavano ai nastri di partenza di questa Serie A.
Sono bastate 7 giornate con il vento in poppa tra le zone nobili della classifica per mettere le cose in chiaro. I bergamaschi sono primi a pari merito con il Napoli, ancora imbattuti proprio come i partenopei. I friulani, invece, sono terzi in solitaria ad un solo punto di distanza dal vertice per via della sconfitta contro il Milan alla prima giornata. Ed hanno messo al tappeto l’Inter, inanellando la quinta vittoria consecutiva.
Indubbiamente hanno singoli elementi che stanno rendendo al massimo, hanno grande fisicità ma, soprattutto ci sono due tecnici che hanno rinunciato a qualche principio di gioco a cui erano stati sempre fedeli per adattarsi alle caratteristiche delle loro rose.
Gasperini ha barattato l’elevata produzione offensiva che aveva caratterizzato la sua squadra negli scorsi anni per una maggiore compattezza grazie alla quale vanta ora la miglior difesa (solo 3 gol subiti).
Sottil, dal canto suo, è arrivato a Udine e ha deciso di mantenere l’ossatura data da Cioffi, ossia il 3-5-2, accantonando per ora il suo modulo preferito 4-3-1-2. Modellare la propria filosofia di gioco in base alle caratteristiche tecniche dei propri giocatori sembra scontato ma non lo è. Per ora hanno avuto ragione.