Aveva fatto discutere l’arbitraggio di Fabbri in Sampdoria-Milan e meglio non è andata ai colleghi che hanno diretto le partite delle 15. Il presidente del Lecce Sticchi Damiani si scaglia contro Pairetto: “Si tratta di due episodi in cui ci sono due falli di mano lampanti. L’arbitro non dovrebbe neanche aver bisogno del Var per giudicarli ma la tecnologia può aiutare. Per me è un danno grave in una partita stradominata che avremmo meritato di vincere. Soprattutto il secondo episodio mi crea imbarazzo verso la tifoseria. Cerco di giustificare ogni situazione ambigua ma non posso prendere in giro i miei ragazzi”.
Il ds della Fiorentina Pradé non è invece soddisfatto dell’arbitraggio di Orsato: “Siamo avvelenati, anzi incazzati. La squadra ha perso umiltà, non è brillante e commette degli errori ma perdere per una situazione del genere non va bene. Il tocco di Kasius su Dodò è netto. I tre minuti di Var per il fuorigioco di Arnautovic sono allucinanti. Chiediamo delle spiegazioni. Vorrei che domani il designatore dicesse che è stato commesso un errore arbitrale come Igor ne ha fatto uno tecnico sul gol”.
Il tecnico del Sassuolo Dionisi è arrabbiato per l’espulsione di Ruan Tressoldi: “Ha condizionato tanto la partita. Nel primo tempo non avevamo concesso niente poi ci siamo abbassati. Ha determinato il risultato”.
La Moviola
L’ex arbitro Luca Marelli a Dazn ha spiegato gli episodi sotto esame: “I rigori del Lecce? Il tocco di mano di Molina si può discutere, il secondo episodio non è giustificabile. Pablo Marì non solo aumenta il volume del corpo, ma va proprio a cercare volontariamente il pallone. A Bologna Orsato è in perfetto controllo dell’azione, vede quello che succede e lo valuta. Su una decisione dell’arbitro, così, il VAR non può intervenire. Detto ciò, a mio parere, è fallo di Kasius su Quarta”.