C’è una vittoria da festeggiare, ma anche una delusione profonda . Per battere la Red Bull la Ferrari dovrà decidere in fretta chi sarà il primo pilota in casa Ferrari. Per tentare di vincere il Mondiale bisogna puntare su uno dei due piloti e fare ogni scelta a suo favore.
Binotto ha spiegato le motivazioni della sua scelta ed a preoccupare sono soprattutto le spiegazioni perché ci raccontano di una Ferrari che ha fatto certe scelte dopo averci riflettuto sopra. Se si doveva fermare una sola vettura perché non puntare sul pilota più avanti nel mondiale? Nella gara in cui Verstappen, leader del campionato, era fuori dai giochi perché non mettere nelle migliori condizioni Leclerc e fargli fare bottino pieno?
L’errore di Monaco evidentemente non è stato sufficiente, oppure come scordarsi l’ultima gara dello scorso campionato quando Hamilton perse il titolo perché restò fuori mentre Max lo vinse andando ai box a montare gomme più tenere e fresche.
Se durante la gara di Silverstone non avessimo sentito il muretto ferrarista chiedere a Sainz di lasciar passare Leclerc per mandarlo a vincere, verrebbe quasi il dubbio che in Ferrari siano convinti che il candidato al titolo sia lo spagnolo.
Quasi tutte le scelte strategiche finiscono con penalizzare Leclerc, quasi ad indurlo in una spirale psicologica negativa difficile da gestire nel prossimo futuro. La Ferrari si ostina a considerare alla pari i suoi piloti quando nessun altro team lo fa.
La storia dovrebbe insegnare che chi lo abbia fatto in precedenza ha perso il campionato. In Ferrari lo sanno bene perché l’ultimo titolo di Maranello nel 2007 vinto da Kimi Raikkonen è arrivato anche perché la McLaren non aveva saputo gestire Hamilton e Alonso.
Venti anni fa, una Ferrari quasi imbattibile fece gridare allo scandalo quando fermò Barrichello per far vincere e allungare in classifica Michael Schumacher. Ma Jean Todt era fatto così: non gli interessava di essere impopolare, voleva il controllo assoluto della situazione. E ‘stupido e sbagliato pensare che la Ferrari boicotti Leclerc, dall’altro l’evidenza dei fatti suggerisce che la vittoria di Sainz fa bene più a Sainz che alla squadra.