In Canada la Formula 1 si prepara a tornare in pista per la prima volta dopo tre anni, ma l’attenzione di tutto il paddock è concentrata soprattutto sulla dibattuta direttiva tecnica pubblicata dalla FIA nella giornata di giovedì. La Federazione ha infatti deciso di entrare in azione per cercare di risolvere il problema del porpoising, che sta tormentando molti team, mettendo a repentaglio la sicurezza stessa dei piloti.
I costanti saltellamenti delle monoposto ad alta velocità è un fenomeno che sta causando seri fastidi alla schiena a diversi protagonisti della griglia. La FIA ha dunque scelto la strada dell’interventismo, definendo una soglia limite oltre la quale le auto non potranno oscillare verticalmente. Chi non dovesse rispettare questi nuovi criteri potrebbe anche essere passibile di squalifica.
E’ logico pensare che sia stata la Mercedes, il team messo finora più in difficoltà dal porpoising, a fare pressione affinchè fosse presa una decisione in tal senso. Il documento però preannuncia anche un incontro con i team da realizzare prossimamente per cercare di risolvere alla radice la questione.
Chi non pare aver gradito la ‘discesa in campo’ della Federazione è la Red Bull ,criticando la tendenza della F1 a cambiare le regole a stagione in corso.
Un argomento sicuramente scottante, le molte squadre che hanno fatto un ottimo lavoro per non avere questo tipo di problemi avranno da ridire su questo cambio di rotta. Basterebbe alzare la monoposto per attenuare il tanto indesiderato saltellamento, ovviamente a scapito delle prestazioni. Se non si riesce a progettare la vettura in modo adeguato, allora la colpa è propria, non del regolamento.