👉🏻Cresce la protesta contro la Coppa del Mondo in Qatar, che si svolgerà alla fine di quest’anno🏆. Questa settimana, Human Rights Watch e Amnesty International, tra gli altri, hanno chiesto alla FIFA di stanziare almeno 440 milioni di dollari 💰per un programma di compensazione per le centinaia di migliaia di lavoratori migranti in Qatar🥁; ma la vera rivoluzione la sta facendo un libro, 📖che porta il titolo completo “Never More Qatar: If I Would Be the Boss of FIFA”. La presentazione ufficiale è avvenuta ieri allo stadio Olimpico di Amsterdam🌷. Grande attenzione anche per il lancio della canzone/slogan della campagna in questione🎶, che mira a delegittimare il Qatar come paese consono❌ ad ospitare una manifestazione di enorme portata come i Mondiali di calcio 2022.✨ Il libro è il prodotto di una collaborazione olandese-belga ed è stato pubblicato nella stessa settimana in cui Belgio e Olanda🔥 si sfideranno nella UEFA Nations League.
Il comico e autore, Freek de Jonge, protagonista del videoclip🪁, presenta la canzone come un appello ai giocatori di calcio, a tenere conto degli orribili retroscena a cui tutti inconsciamente🚧, stanno prendendo parte. Una frase del testo, impressiona più di altre: i campi di gioco del Qatar vengono paragonati ai “campi di sterminio”, riferendosi agli operai edili che hanno perso la vita durante la costruzione di stadi e altre infrastrutture per i Mondiali‼️.
44 anni fa De Jonge protestò anche contro i Mondiali in Argentina🇦🇷, allora sotto dittatura, guidata dal dittatore Videla. 👉🏻Ma per De Jonge, ora c’è bisogno di 📢alzare di nuovo la voce. Afferma che seguirà la manifestazione: “Non ha molto senso se spengo la TV nel mio soggiorno da solo. Ma incolpo il KNVB per aver messo i tifosi nella posizione di dover fare quella scelta”.
⚡️Nello spirito di questa crescente preoccupazione per le drammatiche condizioni sociali ☠️di uno dei più grandi eventi sportivi del mondo, giornalisti e specialisti belgi e olandesi, hanno collaborato al libro “Never More Qatar. Se fossi il capo della FIFA’, avvalendosi di vari studi💡, scritti da François Colin, Hein Meurs, Teun Meurs, Jurryt van de Vooren e Minky Worden e Jan Kooy per conto di Human Rights Watch.🛎 L’attenzione è rivolta al processo decisionale della FIFA in merito al Qatar, allo stato attuale delle cose, in materia di diritti umani in quel Paese e alla lunga tradizione storica di protesta e resistenza ai Mondiali. ⛔️Nel capitolo finale, influenti tifosi di calcio e club, parlano di cosa farebbero se fossero a capo della FIFA. Freek de Jonge ne ha scritto la prefazione.
L’Olanda giocherà la partita di apertura della Coppa del Mondo alla fine di novembre. Ma il torneo, secondo gli attivisti, non avrebbe mai dovuto svolgersi nell’emirato👎🏻. Il libro si concentra sul processo di assegnazione per il torneo in Qatar, che si è svolto contemporaneamente al torneo del 2018 in Russia ed è stato collegato ad una sorta di corruzione. 😵Diversi funzionari di calcio sono stati infine puniti per il loro ruolo nel processo.
Ampia portata anche per la legislazione nello stato desertico🦺, non solo nell’area dei diritti del lavoro, ma anche in termini di libertà di espressione e diritti delle minoranze☔️. Il torneo, secondo gli autori, avrà sempre una pecca, anche se l’Orange dovesse inaspettatamente vincere.
Gli attivisti non si illudono più di poter impedire lo svolgimento del torneo⚠️, ma sperano che, richiamando maggiore attenzione sull’argomento, possano impedire che un’altra manifestazione, si svolga in un Paese che viola i diritti umani👆🏻. “Ora si parla già di una possibile assegnazione dei Giochi Olimpici del 2036 al Qatar. Ciò non dovrebbe accadere mai e poi mai“, afferma Jurryt van der Voren, storico dello sport e tra gli autori del libro protesta.
Fonte: AMSTERDAMSDAGBLAD.NL – AD.NL