Kairat Almaty – Real Madrid
Secondo incrocio assoluto fra un club kazako e uno spagnolo in Coppa dei Campioni/UCL dopo Astana–Atlético nel 2015/16. Il Kairat arriva al debutto casalingo “big” con uno storico europeo povero (tre gare interne nelle grandi coppe, mai una vittoria) e con difficoltà nel presidiare l’area: alla 1ª giornata ha registrato 12 tocchi in area contro i 42 dello Sporting.
Il Real viene da due trasferte perse in Champions (Atlético e Arsenal) e non infila tre ko esterni di fila dal 2001. Eppure il profilo resta d’élite: record di 111 avversarie diverse battute nella competizione, 51 tocchi in area alla 1ª e una distanza media di inizio sequenza offensiva altissima (53,4 m).
Focus uomini: Mbappé è stato travolgente al Bernabéu (7 gol in 8 presenze UCL con il Real), ma lontano da Madrid i numeri sono più “normali”. Cresce l’impatto di Tchouaméni, leader per passaggi e line-breaking nella prima contro l’OM.
Atalanta – Club Brugge
Riedizione della doppia sfida dei playoff 2024/25 (Bruges avanti 5–2) che ha interrotto una lunga astinenza dei belgi contro le italiane. La Dea è scivolata a tre sconfitte UCL di fila e alla 1ª è stata travolta dal PSG concedendo 13 tiri nello specchio: serve ritrovare la densità difensiva dei mesi migliori.
Il Bruges ha perso una sola volta nelle ultime cinque gare di girone, ha iniziato con il 4–1 al Monaco ed è parso tra i più “diretti” del turno (sette attacchi diretti, velocità media 2,3 m/s nelle sequenze). Vanaken resta barometro di qualità (gol+assist alla 1ª). Storyline intrigante: De Ketelaere, cresciuto a Bruges, oggi riferimento della trequarti nerazzurra.
Pafos – Bayern Monaco
Quinquagesimo confronto GER–CYP nelle grandi coppe: il bilancio storico pende in modo netto verso la Germania (una sola vittoria cipriota in 49 incroci). Il Bayern è 6/6 contro club ciprioti con differenza reti 31–2, ma nel 2024/25 ha sofferto in trasferta ai gironi (tre ko su quattro).
Il Pafos ha pareggiato a Il Pireo giocando in 10 per oltre un’ora: pochissimo possesso, zero sequenze da 10+ passaggi, ma grande compattezza. All’opposto, i bavaresi sono tra i migliori in PPDA nelle ultime due edizioni (8,6) e hanno nel piede verticale di Kimmich un’arma clamorosa, mentre Kane ha appena ritoccato il record inglese di partecipazioni-gol in UCL.
Marsiglia – Ajax
Tradizione recente pirotecnica: i due incroci in Europa League 2023/24 hanno sprigionato 13 gol, 64 tiri e 33 conclusioni nello specchio. OM fortino contro le olandesi al Vélodrome (una sola sconfitta interna nell’ultimo ventennio), ma in Champions il trend è pesante: 19 ko nelle ultime 22, con la prima contro il Real che ha segnato i negativi di club per tiri e tiri nello specchio concessi.
Rulli è stato monumentale a Madrid (13 parate), mentre Højbjerg ha guidato passaggi, line-breaking e chance create per l’OM. L’Ajax deve invertire una serie europea complicata (sei sconfitte nelle ultime nove in UCL) e affiderà strappi e dribbling a Gloukh.
Galatasaray – Liverpool
Serie storica in equilibrio e Anfield non ha mai sfondato a Istanbul (due viaggi, zero vittorie). Il Liverpool, però, è una macchina nei gironi: 13 successi nelle ultime 14 e 56 gol segnati in 23 partite non a eliminazione diretta dal 2020. Salah vede quota 50 gol in Coppa dei Campioni/Champions, traguardo che lo renderebbe l’11° di sempre e il primo africano.
Il Gala è senza vittorie interne in UCL dal 2018 e all’esordio ha incassato un pesantissimo 1–5. Gündogan ha comunque debuttato creando quattro occasioni, mentre nei Reds Van Dijk ha dominato in ogni metrica “da leader” (passaggi, line-breaking, duelli).
Bodø/Glimt – Tottenham
Incrocio recente (semifinali EL di maggio, doppio successo Spurs) e curva di apprendimento “europea” per i norvegesi, capaci però di rimontare due gol alla 1ª contro lo Slavia. Storicamente Bodø soffre le inglesi (5 sconfitte su 5), ma in casa ha spesso un’inerzia differente.
Tottenham in crescita lontano da Londra (tre vittorie nelle ultime quattro trasferte europee) e brillante nei duelli: all’esordio Kudus ha tentato otto dribbling, dato da big scorer di strappi. Attenzione ai subentrati del Bodø: cinque degli ultimi 11 gol europei (esclusi autogol) sono arrivati dalla panchina.
Inter – Slavia Praga
Terzo confronto dopo il 2019/20 (1–1 a San Siro, 1–3 a Praga per l’Inter). Lo Slavia non ha mai vinto in Italia (7P,1N) e arriva da tre trasferte europee senza segnare; i nerazzurri hanno vinto le ultime quattro contro club cechi con un complessivo 10–1, blindando la porta nelle tre più recenti.
La prima contro l’Ajax ha mostrato un’Inter estremamente “geometrica”: Çalhanoglu ha servito due volte Thuram, Bastoni ha stabilito il record nerazzurro recente per line-breaking (19). Dall’altra parte, lo Slavia è volume puro: 26 tiri e xG 3,98 contro il Bodø, con Provod a quota sei occasioni create e due assist.
Chelsea – Benfica
Quattro incroci ufficiali, quattro vittorie Blues (incluso il 4–1 al Mondiale per Club 2025). Il Chelsea è nella sua striscia di sconfitte UCL più lunga (tre), ma in casa non perde una gara di girone da settembre 2019 (11 imbattute di fila).
Il Benfica non batte un’inglese da oltre dieci anni e non registra clean sheet contro club inglesi da novembre 2009. Mourinho, oggi sulla panchina lisboeta, a Stamford Bridge ha vinto solo da tecnico dell’Inter nel 2010: poi due pareggi e quattro ko. Palmer, subito a segno alla 1ª, rincorre un primato “alla Drogba/Batshuayi”.
Atlético Madrid – Eintracht Francoforte
Ricordo lontano della Coppa delle Coppe ’75/76 (passò l’Eintracht), ma oggi il Cívitas Metropolitano è un fortino: 9 vittorie nelle ultime 10 di Champions. I tedeschi hanno inaugurato il torneo con un 5–1 al Gala e con l’XI titolare più giovane del turno.
Dopo il 2–3 col Liverpool, per l’Atlético c’è il rischio di iniziare con due ko: in coppe europee non accade dai tempi dell’UEFA 1984/85. Llorente resta il riferimento (4+4 nelle ultime due edizioni), ma non segna in casa in UCL dal 2020. Occhio a Uzun (gol all’esordio a 19 anni) e alla verve dei nuovi di Frankfurt.
Union Saint-Gilloise – Newcastle
USG in scia dopo il 3–1 al PSV e un profilo tattico chiarissimo: la velocità media di verticalizzazione più alta della 1ª giornata (2,3 m/s) e poche passate per sequenza (2,2).
Il Newcastle, sconfitto dal Barça, ha storicamente percentuali basse in UCL (32% di vittorie), ma le inglesi in Belgio vincono spesso. Gordon cerca continuità realizzativa, Bruno Guimarães è stato il centrocampista che ha pressato più forte e più in alto al debutto.
Qarabağ – Copenaghen
Serie storica nelle qualificazioni (’98/99 dominio danese, ’17/18 passaggio azero), ora primo confronto ai gironi. Il Qarabağ insegue la prima striscia di due successi UCL di una squadra azera dopo l’impresa al Da Luz; in casa, però, la serie recente è negativa (quattro ko di fila nelle grandi coppe).
Il Copenaghen non vince in trasferta in Champions dal 2016 ma è rimasto due volte avanti con il Leverkusen alla 1ª (2–2). Durán ha timbrato gol+assist al debutto europeo; Elyounoussi e Moukoko guidano la classifica delle pressioni alte, segno di un’identità aggressiva.
Villarreal – Juventus
Rivincita degli ottavi 2021/22 (Submarino avanti 4–1 complessivo). Villarreal poco produttivo in casa in UCL negli ultimi anni (2 vittorie nelle ultime 12, cinque ko nelle ultime nove) e senza tiri nello specchio alla 1ª contro gli Spurs.
La Juve ha un buon recente in Spagna (1 ko nelle ultime 6 trasferte di Champions) e ha trovato impatto immediato da Vlahovic (2 gol e 1 assist in mezz’ora vs Dortmund) e da Yildiz (gol+assist da record di precocità). Tema del match: quanto riuscirà il Villarreal a riaccendere la propria rifinitura a la Cerámica?
Napoli – Sporting
Due precedenti, entrambi 0–0 (UEFA 1989/90, passaggio del Napoli ai rigori). Gli azzurri hanno vinto tutte e quattro le ultime gare UCL contro club portoghesi; lo Sporting non ha mai vinto in Italia (5N, 13P) e inseguirà la seconda partenza a 6/6 della sua storia in Champions dopo il 2022/23.
All’Etihad il Napoli ha tirato una sola volta (Beukema) pur difendendosi con ordine; al Maradona servirà alzare i riferimenti offensivi. I Leões arrivano dal 4–1 al Kairat: Trincão ha firmato doppietta e sette dribbling riusciti, Pote ha chiuso 7/7 nei dribbling.
Barcellona – Paris Saint-Germain
Classico moderno con equilibrio totale (15 incroci, sei successi Barça, cinque PSG). I blaugrana hanno perso una sola gara nelle ultime 12 casalinghe UCL – proprio contro il PSG, che ha vinto le ultime due al Camp Nou/Montjuïc per 1–4 e può fare tris storico.
Il Barça ha pressato ferocemente alla 1ª (PPDA 6,2) e ha acceso il gioco con Pedri: 20 line-breaking passes, quattro a tagliare la linea difensiva. Il PSG arriva in modalità rullo (quattro vittorie di fila, 12–1 complessivo; 9–0 nelle ultime due) e guida la competizione per dribbling completati: Barcola e Nuno Mendes sono i catalizzatori degli strappi. Da monitorare Lewandowski, che contro il PSG ha segnato poco in carriera europea.
Borussia Dortmund – Athletic Club
Primo incrocio europeo e cartello interessante: il BVB con Kovac è imbattuto nei gironi (7V,3N) e le partite “volano” a 4,5 gol medi. L’Athletic non perde da sei gare contro tedesche nelle coppe (EL 2011/12 l’ultima stagione “profonda” in Germania) e ha storicamente approcciato bene le trasferte teutoniche.
Il 4–4 della prima con la Juve ha mostrato un Dortmund scintillante ma permeabile: Guirassy è tra i più produttivi d’Europa in Champions dall’anno scorso, Adeyemi ha messo numeri di pressione altissimi. Valverde, raramente battuto due volte di fila in UCL, conta sull’equilibrio di squadra e sull’esperienza di Laporte.
Bayer Leverkusen – PSV
Serie vintage riaperta dopo 30 anni: nel 1994/95 il Leverkusen vinse 5–4 in casa e poi 0–0 ad Eindhoven. I tedeschi sono imbattuti contro club olandesi, il PSV non vince in Germania dal 1977 (17 trasferte senza successi).
Alla 1ª il PSV ha prodotto tanto (xG 2,5) ma segnato poco, mentre il Leverkusen ha mostrato una costruzione da laboratorio: Tapsoba ha firmato 21 line-breaking (11 su Grimaldo), Aleix García ha chiuso 100% dei passaggi sotto pressione. Chiave: la capacità degli olandesi di convertire quanto creano.
Monaco – Manchester City
Remake dell’ottavo 2017 passato dal Monaco con la vecchia regola dei gol in trasferta. Guardiola ha perso pochissimo ai primi due turni dei gironi, ma le due sconfitte in carriera sono arrivate contro francesi: Lione e PSG. Il Monaco è in flessione a questi livelli (una vittoria nelle ultime sette gare UCL, ko spesso larghi), ma lo Stade Louis II è storicamente complicato per le inglesi.
Il City ha ripreso la marcia contro il Napoli con Rodri (17 line-breaking) e Foden (otto occasioni create) in stato di grazia. Haaland è già oltre quota 50 in Champions, ma segna più in casa che fuori: dettaglio da tenere a mente in una trasferta insidiosa.
Arsenal – Olympiakos
Dodicesimo capitolo senza pareggi (sei successi a testa): con Arteta i Gunners hanno incrociato i greci già quattro volte (2V,2P) e si sono eliminati a vicenda in Europa League tra 2020 e 2021. Oggi l’Arsenal arriva con cinque vittorie consecutive ai gironi e con i migliori numeri difensivi delle ultime due edizioni (0,72 gol subiti a partita; xGA 0,9).
Raya guida la classifica dei “gol evitati” dall’inizio della scorsa stagione; Madueke è stato il migliore alla 1ª per conduzioni in area (sette) e metri in avanti fra gli esterni, segnale di un attacco verticale e tecnico. L’Olympiakos ha segnato un solo gol nelle ultime sei partite UCL, ma resta pericoloso con El Kaabi nelle notti europee.