il 2025 del tennis maschile è ormai segnato da una rivalità che sta già entrando nella storia. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non sono soltanto i due giocatori più forti del momento, ma rappresentano anche due modi diversi di interpretare il tennis moderno. Il loro percorso, iniziato sulla terra di Parigi a Roland Garros, passato dal verde di Wimbledon e approdato sul cemento di Cincinnati, racconta l’evoluzione di due campioni che si rincorrono e si superano a vicenda
🎾 Roland Garros: la maratona di Parigi
A Parigi si è consumato il primo grande capitolo di questa saga stagionale.
- Sinner è arrivato in finale dopo aver superato Djokovic in tre set solidi e con un rendimento al servizio costante. Sembrava in controllo anche contro Alcaraz, avanti di due set, ma ha finito per subire il ritorno dello spagnolo.
- Alcaraz, invece, ha dimostrato la sua straordinaria resistenza fisica e mentale, rimontando fino al quinto set in oltre cinque ore di battaglia. È stato il successo della resilienza, della capacità di non arrendersi e di ribaltare un destino che sembrava scritto.
📌 A Parigi, Alcaraz ha mostrato di essere ancora il più imprevedibile e resistente, mentre Sinner ha dato prova di continuità e qualità tecnica superiore per lunghi tratti.
🎾 Wimbledon: l’ascesa dell’italiano
Sull’erba di Wimbledon il copione si è ribaltato.
- Sinner ha compiuto il suo capolavoro: percorso impeccabile, con vittorie autorevoli su Djokovic in semifinale e sullo stesso Alcaraz in finale. La sua stabilità al servizio e la capacità di comandare lo scambio lo hanno reso il padrone assoluto dei Championships.
- Alcaraz ha mostrato qualche crepa lungo il cammino: partite più lunghe e qualche calo di concentrazione, come contro Fognini al primo turno o Rublev agli ottavi. In finale non è riuscito a trovare contromisure all’aggressività di Sinner, che lo ha contenuto e superato con autorità.
🎾 Cincinnati: la sfida sul cemento americano
E si arriva così a Cincinnati:
- Sinner ha percorso la strada verso la finale con un dominio quasi assoluto: nessun set perso, quarti di finale travolgenti contro Auger-Aliassime e grande solidità nei momenti delicati.
- Alcaraz, invece, ha dovuto combattere di più: un avvio con qualche passaggio a vuoto (set perso con Dzumhur), un match complicato con Rublev, ma anche la dimostrazione che la sua capacità di reagire resta un’arma letale. In semifinale contro Zverev ha giocato la partita più pulita, confermando di arrivare in finale in crescita.
📌 Sinner arriva da dominatore, Alcaraz da gladiatore. L’uno impeccabile, l’altro battagliero.
⚔️ Due percorsi, una sola rivalità
Dalla resistenza parigina di Alcaraz, passando per il trionfo londinese di Sinner, fino alla corsa americana che li ha condotti di nuovo l’uno contro l’altro, si delinea un duello che segna la nuova era del tennis.
- Sinner rappresenta la solidità, la costanza e l’efficienza.
- Alcaraz incarna la forza della reazione, l’esplosività e l’imprevedibilità.
Questa finale di Cincinnati non è solo un altro capitolo, ma il simbolo di una rivalità che ricorda le grandi epiche del passato: Federer–Nadal, Nadal–Djokovic.