Holger Rune si presenta all’appuntamento con il torneo londinese dopo una prima metà di stagione segnata da frequenti problemi fisici, che ne hanno compromesso la continuità e il rendimento. Il danese non è mai riuscito a trovare un equilibrio stabile dal punto di vista atletico, e l’ultimo torneo disputato, il Roland Garros, lo ha visto lontano dalla forma ideale: un set ceduto a Bautista Agut, una battaglia in cinque set contro Halys e una sconfitta netta contro Lorenzo Musetti agli ottavi.
Nonostante tutto, Rune ha saputo capitalizzare al meglio i momenti in cui è stato al 100%, riuscendo a risalire fino alla top 10 del ranking ATP. Il titolo conquistato a Barcellona, la finale giocata a Indian Wells e la seconda settimana raggiunta sia agli Australian Open che al Roland Garros sono i punti più alti della sua stagione. Tuttavia, l’erba resta la superficie a lui meno congeniale. Ha perso i primi tre incontri in carriera su questa superficie, ma proprio a Londra, nel 2023, è riuscito a cambiare rotta, conquistando la sua prima vittoria e arrivando fino alla semifinale.
Dall’altra parte del campo ci sarà Matteo Arnaldi, uno dei volti nuovi più interessanti del tennis italiano. Il 23enne ligure ha fatto registrare una crescita costante negli ultimi due anni, dimostrando di poter competere ad alti livelli su quasi tutte le superfici. L’erba, però, è ancora un terreno su cui deve dimostrare il proprio valore. La sconfitta subita al debutto a Stoccarda contro Struff, un giocatore in fase calante, ha confermato le sue difficoltà sull’erba, dove ha raccolto finora una sola vittoria nel main draw ATP — proprio a Londra, dodici mesi fa.
La sfida tra Rune e Arnaldi sarà dunque un test interessante per entrambi: il danese cerca conferme su una superficie ostica ma dove ha già dimostrato margini di crescita, mentre l’italiano va a caccia di una svolta, nel tentativo di migliorare un bilancio sull’erba ancora da costruire.
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