L’Austria riparte dalla delusione per la mancata promozione in Lega A di Nations League, dopo la doppia sconfitta contro la Serbia, per concentrarsi ora sull’obiettivo principale: conquistare un posto per la Coppa del Mondo 2026. L’ultima partecipazione al massimo torneo internazionale risale a ben sei edizioni fa, e per questo motivo la qualificazione ha un peso enorme sia a livello sportivo che simbolico. Il gruppo guidato da Ralf Rangnick ha però mostrato segnali incoraggianti, con l’unica sconfitta nelle ultime sei uscite maturata proprio nel match di ritorno contro i serbi. Prima di quel passo falso, la squadra aveva messo insieme tre vittorie e due pareggi, dimostrando solidità e capacità di andare regolarmente in gol, come dimostrano le 27 partite su 28 chiuse con almeno una rete segnata.
La Romania arriva a Vienna con una certa fiducia nei propri mezzi. Il ritorno di Mircea Lucescu in panchina ha avuto un impatto fortemente positivo: dopo l’assoluta dominanza in Nations League, culminata con una promozione a punteggio pieno, i giallorossi hanno cominciato le qualificazioni con una vittoria e una sconfitta, mantenendo però la media realizzativa altissima che li contraddistingue negli ultimi mesi. Hanno infatti segnato almeno tre gol in sei delle ultime otto partite, a riprova di un impianto offensivo rodato e pericoloso. Tuttavia, la recente sconfitta per 1-0 contro la Bosnia, attuale capolista del girone, ha un peso non trascurabile in ottica qualificazione.
Sebbene la Romania parta sfavorita sulla carta, può trovare fiducia nel precedente più recente in trasferta contro gli austriaci: un 3-2 spettacolare ottenuto nel settembre 2020 che dimostra come questa squadra abbia il potenziale per colpire anche fuori casa. Per l’Austria, però, la pressione sarà massima: l’occasione di consolidare il progetto tecnico iniziato con Rangnick e ottenere un secondo grande traguardo consecutivo dopo l’accesso a Euro 2024 rappresenta una motivazione fortissima. Sarà una sfida molto aperta, in cui il peso psicologico potrebbe essere determinante almeno quanto la qualità sul campo.
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