Lorenzo Musetti ha iniziato il Roland Garros nel migliore dei modi, lasciando intendere che questa potrebbe davvero essere la sua edizione più convincente di sempre. Nei primi due turni, l’azzurro ha dominato sia Daniel Elahi Galán Riveros che Yannick Hanfmann, vincendo entrambi i match in tre set e rifilando un “bagel” a ciascuno dei suoi avversari. Due prestazioni senza sbavature, che confermano lo stato di forma invidiabile con cui il toscano è arrivato a Parigi.
L’intera stagione sulla terra battuta di Musetti, finora, è stata solida e piena di segnali positivi. Il 2025 lo ha visto raggiungere almeno le semifinali in tutti i tornei su questa superficie a cui ha partecipato. A Monte Carlo è arrivato fino in fondo alla finale prima di arrendersi a Carlos Alcaraz, lo stesso che lo ha poi battuto anche a Roma. A Madrid, invece, si è fermato solo in semifinale contro Jack Draper. Una costanza notevole, contro avversari di primo piano, che lo ha trasformato da outsider pericoloso a serio candidato per un lungo cammino al Roland Garros.
Musetti ha già raggiunto la seconda settimana a Parigi in due occasioni, ma quest’anno, con una continuità che non si vedeva da tempo, l’obiettivo potrebbe essere anche più ambizioso. Storicamente, ha sempre saputo esaltarsi sul Philippe-Chatrier, mettendo in difficoltà anche leggende del calibro di Djokovic e Alcaraz. E ora che il suo tennis brillante si accompagna a una crescente maturità, il tabellone sembra sorridergli.
Sulla sua strada ora c’è Mariano Navone, giocatore argentino che ha approfittato di due match abbordabili contro statunitensi per approdare per la prima volta al terzo turno in uno Slam. Nonostante questo traguardo personale, Navone non ha un curriculum incoraggiante contro i top 10: tutte le sue tre sfide contro giocatori di quella fascia si sono concluse con sconfitte nette, senza mai strappare un set. Inoltre, le ultime due volte in cui ha affrontato tennisti italiani è uscito sconfitto, da Sinner e Nardi.
I precedenti tra i due sono in equilibrio (1-1 nel 2024), ma il contesto e il momento suggeriscono un netto vantaggio per Musetti. Forte della fiducia e della forma attuale, l’azzurro ha tutto per proseguire il suo cammino, in un torneo che potrebbe davvero segnare una svolta nella sua carriera.
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