Novak Djokovic arriva al Roland Garros 2025 con più dubbi che certezze, nonostante il recente titolo a Ginevra, il numero 100 della sua straordinaria carriera. Una vittoria che, per quanto prestigiosa e simbolica, non ha dissipato completamente le perplessità legate alla sua condizione fisica e alla tenuta mentale in partite lunghe, soprattutto su una superficie logorante come la terra battuta.
Il serbo ha mostrato segnali evidenti di nervosismo e fatica anche nella finale vinta contro un avversario che conosce bene come Hubert Hurkacz, sintomi di una stagione che sin qui lo ha visto meno dominante del solito. Dopo il trionfo olimpico di Parigi, arrivato su un format al meglio dei tre set, Djokovic è tornato a confrontarsi con le difficoltà legate ai match più lunghi, e non è un mistero che i cinque set sulla terra battuta rappresentino oggi una delle sfide più complesse per un giocatore che ha già superato i 37 anni e deve gestire con intelligenza ogni sforzo.
Lo scorso anno aveva rischiato grosso contro Musetti e Cerundolo, due match maratona che avevano minato la sua tenuta fino al ritiro nei quarti. Un anno dopo, l’anagrafe avanza e la concorrenza è sempre più giovane e agguerrita. Tuttavia, se c’è qualcuno in grado di trasformare ogni incertezza in motivazione, quello è Djokovic, che a Parigi ha già vinto tre volte e vanta 99 successi in carriera su questi campi.
All’esordio affronterà Mackenzie McDonald, avversario che sulla carta non dovrebbe impensierirlo. L’americano, al contrario, attraversa un periodo molto difficile: ha perso fiducia, ha raccolto sconfitte su tutte le superfici e la sua confidenza sulla terra battuta è sempre stata limitata, con un record ampiamente negativo. Da oltre due anni non vince un match su questa superficie, e sembra ben lontano dal livello necessario per competere con un Djokovic, anche in fase calante.
Questo match appare dunque più che altro un test per il serbo, utile a misurare condizione e tenuta. Anche se non sarà probabilmente una passeggiata, è difficile immaginare un epilogo diverso da una vittoria solida per Nole, che ha bisogno di trovare ritmo e certezze per affrontare al meglio i turni successivi.
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