Il Rennes ha mandato un messaggio forte all’intera Ligue 1 con il roboante 5-1 rifilato al Le Havre, firmando la seconda vittoria più larga della propria stagione. Un risultato che ha dato ossigeno alla classifica e, a cinque giornate dalla fine, mette praticamente al sicuro la squadra da qualsiasi scenario legato alla retrocessione. Gli otto punti di margine sulla terzultima sono un buon cuscinetto e ora il vero obiettivo può diventare la top ten, da cui al momento li separa una sola posizione. Finire fuori dalle prime dieci sarebbe un’anomalia, non succede dal 2013/2014.
Il lavoro di Habib Beye in panchina comincia a dare i suoi frutti: sei vittorie in dieci gare non sono certo un caso, e il dato più interessante è che cinque di questi successi sono arrivati senza subire gol. Il Rennes sembra aver trovato compattezza e concentrazione, qualità che tornano utili soprattutto in casa, dove lo scontro diretto con il Nantes evoca solo bei ricordi. I rossoneri hanno vinto gli ultimi sei incontri interni contro i rivali di giornata e sono imbattuti da undici confronti diretti: l’ultimo KO in Bretagna contro i ‘Canarini’ risale addirittura al settembre 2013.
Il Nantes arriva invece da una settimana turbolenta: la partita contro il PSG è stata rinviata per permettere ai parigini di preparare al meglio la Champions League, ma la scelta della Lega non è piaciuta all’ambiente gialloverde, che avrebbe preferito giocare regolarmente. Il gruppo di Kombouaré è reduce da un successo importante contro il Nizza, ma la classifica resta preoccupante, con soli tre punti di vantaggio sulla zona calda. L’impegno infrasettimanale contro il PSG incombe e rende ancora più pesante il carico di pressione per questo venerdì.
Alla luce di queste condizioni, è evidente quanto possa essere decisivo partire bene. Il Nantes, infatti, non ha mai vinto in campionato dopo essere andato in svantaggio: in quelle situazioni ha rimediato solo tre pareggi e ben dieci sconfitte. Difficile pensare a una rimonta proprio a Rennes, dove storicamente fatica.
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