Raramente un derby di Manchester si è presentato con così poca rilevanza a livello di classifica, almeno in tempi recenti. Con lo United inchiodato nella parte destra della graduatoria e il City addirittura fuori dalla zona Champions, il valore simbolico di questa sfida sembra superare quello tecnico. Tuttavia, per entrambe resta in palio l’orgoglio cittadino, in un contesto in cui è la stagione europea a definire le reali ambizioni di fine anno.
In particolare per i Red Devils, reduci dalla sconfitta contro il Forest e attesi da un quarto di finale delicatissimo in Europa League contro il Lione, l’obiettivo sarà quello di usare il derby per ritrovare compattezza e fiducia. L’Old Trafford non ammetterà approcci molli, soprattutto perché una vittoria significherebbe completare una doppietta in campionato ai danni dei rivali per la prima volta dal 2019/20. Il successo per 2-1 all’andata è uno dei pochi momenti da ricordare in una stagione grigia, e per Amorim rappresenta un’occasione per iscrivere il proprio nome nella storia del club: il tecnico portoghese ha già battuto Guardiola una volta in stagione, quando era sulla panchina dello Sporting, e con un altro successo diventerebbe il terzo allenatore, dopo Klopp e Tuchel, a superare il catalano per tre volte di fila.
La pressione per il City è di natura più pratica: serve tornare stabilmente in zona Champions, ed è proprio da sfide come questa che passano i tentativi di rimonta. I segnali incoraggianti arrivati dopo la sosta — con le vittorie su Leicester e Bournemouth tra campionato e FA Cup — sono stati oscurati in parte dall’infortunio di Haaland, fuori causa proprio nel momento clou. Il norvegese aveva lasciato il segno in ogni derby di Premier giocato finora, con 6 gol e 3 assist in appena cinque presenze. Una perdita pesante, tanto più in trasferta, dove il City ha mostrato tutte le sue fragilità: sei sconfitte nelle ultime undici partite esterne di Premier, lo stesso numero delle precedenti 37.
L’Old Trafford potrebbe comunque restituire un sorriso agli uomini di Guardiola, che qui hanno costruito gran parte del proprio dominio cittadino: nove vittorie in trasferta contro lo United in Premier League — nessuna squadra ha fatto meglio — cinque delle quali ottenute proprio sotto la sua gestione. Un dato che, se da una parte racconta la forza del City nell’era recente, dall’altra impone agli uomini di Amorim una risposta netta, soprattutto per dare un senso alla parte finale di stagione.
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