La 30ª giornata di Serie A si chiude all’Olimpico con il confronto tra Lazio e Torino, due squadre che arrivano a questo appuntamento con prospettive completamente diverse ma con la stessa voglia di chiudere la stagione nel miglior modo possibile. I biancocelesti sono in piena corsa per un posto in Champions League, distanti soltanto due punti dal quarto posto, mentre i granata viaggiano a metà classifica senza particolari pressioni, ma in un momento di forma decisamente positivo.
Il Torino arriva da quattro partite utili consecutive e può permettersi di giocare con la testa sgombra. Tre vittorie di fila contro Milan, Monza ed Empoli, poi il pareggio per 2-2 contro il Parma. Una striscia che conferma il buon lavoro di Vanoli, bravo a tenere compatto un gruppo che ha trovato equilibrio e continuità. L’undicesimo posto con 38 punti offre una base solida per pianificare il futuro, e la prestazione dell’Olimpico sarà un altro banco di prova in questo senso. Mancano ancora Zapata e Schuurs, mentre sono out anche Salama e Njie.
La Lazio deve invece reagire, e in fretta. Dopo due pareggi consecutivi, è arrivata la pesantissima caduta a Bologna: un 5-0 che ha lasciato il segno, anche a livello mentale. Baroni deve lavorare sulla testa prima ancora che sulla tattica, perché in un finale di stagione così corto ogni passaggio a vuoto può pesare. Le vittorie su Milan e Viktoria Plzen sembrano già lontane, ma il calendario non aspetta. Per affrontare il Torino non ci saranno Patric, Castellanos e Vecino, ma la formazione sarà comunque molto simile a quella tipo: Provedel in porta, difesa con Marusic, Gila, Romagnoli e Hysaj, in mezzo Guendouzi e Rovella, con Isaksen, Pedro e Zaccagni alle spalle di Dia.
Nonostante la brutta batosta al Dall’Ara, la Lazio può ancora contare su uno dei migliori attacchi del campionato: 50 gol segnati, terzo miglior dato della Serie A. Il problema resta la tenuta difensiva: 41 gol subiti, nessuno tra le prime dieci ha fatto peggio. Un equilibrio da ritrovare, in una sfida che si annuncia tosta, intensa, con molti duelli a centrocampo e poche concessioni alla leggerezza.
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