Verstappen Re del Brasile: Partito dalla 17ª posizione a Interlagos, Max Verstappen ha conquistato una vittoria leggendaria con una rimonta straordinaria al volante di una Red Bull non al massimo delle sue prestazioni. L’olandese si presenterà a Las Vegas con un vantaggio di 62 punti, mettendo fine alla rincorsa di Lando Norris. Dopo aver subito tre penalità in sette giorni, Verstappen ha risposto con una prestazione storica. Nei 69 giri del Gran Premio del Brasile ha dimostrato il meglio di sé: una partenza impeccabile, la giusta combinazione di aggressività e controllo per superare nei primi dieci giri Hamilton, Gasly, Alonso, Piastri e Lawson. Successivamente, una fase di gestione dietro Leclerc per 13 giri, mantenendo la calma anche durante il pit-stop di Russell e Norris.
La bandiera rossa ha portato una tregua temporanea, con metà gara ancora da disputare. Alla ripresa, Verstappen è passato in “modalità martello”, superando Ocon e inanellando 17 giri veloci, concludendo la gara con 20 secondi di vantaggio sull’Alpine dietro di lui. Questo risultato ha dimostrato ancora una volta il suo valore, confermato anche dalla Red Bull, che ha riconosciuto l’importanza del suo contributo, soprattutto in una stagione segnata da difficoltà tecniche iniziata a metà estate e non ancora superata del tutto.
Verstappen si è caricato il team sulle spalle, garantendo piazzamenti anche quando la vittoria non era possibile e dimostrando, in alcune occasioni, il suo lato più combattivo. Nonostante tutto, ha sempre raccolto punti, mantenendo alto il morale della squadra in una delle stagioni più impegnative per vari motivi. “Senza Verstappen, la Red Bull crollerebbe”, hanno affermato molti esperti nel paddock, una frase che, per quanto dura, contiene un fondo di verità.
Il pilota olandese che ha trionfato a Interlagos rappresenta un elemento imprescindibile, capace di trasformare un intero weekend, e forse una stagione, in un trionfo. La consapevolezza dell’impresa era evidente in Max, incontenibile di gioia al termine della gara.
Pur avendo vinto molto nella sua carriera, raramente si è vista sul suo volto una soddisfazione come quella di ieri. Dopo le tre penalità (giustificate) ricevute nell’arco di una settimana, Verstappen si è riscattato a modo suo. Anche quando la gara era sotto controllo, il suo ritmo inarrestabile ha dimostrato la sua voglia di affermarsi come il numero uno indiscusso. Questa performance eccezionale ha spazzato via ogni speranza mondiale di Norris e ha proiettato Verstappen verso la conquista del suo quarto titolo mondiale.
In un’epoca in cui il ruolo del pilota viene spesso sminuito, Max ha mostrato il peso decisivo del talento al volante. Con 62 punti di vantaggio, a Las Vegas potrebbe chiudere matematicamente il campionato con due gare di anticipo, garantendosi un titolo tanto meritato quanto sofferto, ottenuto senza il contributo determinante delle innovazioni di Adrian Newey che avevano caratterizzato i suoi successi precedenti.
Questo titolo sarà il mondiale di Verstappen, diverso per intensità rispetto al serrato confronto con Hamilton nel 2021, ma che riflette un Max maturato. Ci sono ancora aspetti da affinare, e le nuove direttive FIA sui sorpassi potrebbero rivelarsi a suo vantaggio. Ma Verstappen ha dimostrato che non ha bisogno di andare oltre il limite: la sua vittoria a San Paolo sarà ricordata come una delle più memorabili della sua carriera.