La star Kvaratskhelia ha conquistato anche l’America, sbarcando sulle colonne del New York Times. “Il suo stile anarchico ha preso d’assalto il calcio italiano, trasformando il Napoli in una contendente al titolo. Ancora più importante, ha reso di nuovo divertente il calcio” scrive l’autorevole quotidiano statunitense presentando il georgiano. Stasera Kvara potrebbe tirare un po’ il fiato per il turn over e Luciano Spalletti sta pensando di schierare al suo posto Giacomo Raspadori, nella sfida di Champions League allo stadio Maradona contro i Rangers di Glasgow. Ma finora il nuovo fenomeno degli azzurri non si è fermato mai e con le sue prestazioni ha attirato l’attenzione di tutto il mondo del calcio, facendo parlare di sé perfino negli States. Del Piero vive a Los Angeles ed è stato il primo a incensarlo. “È nato per giocare in Europa”. Interpellati sul boom del nuovo talento anche altri addetti ai lavori italiani, da Arrigo Sacchi (“È un giocatore devastante”) a Luciano Spalletti (“Lo alleno e posso dire che è fenomenale”). Fabrizio Ravanelli ha invece fatto i complimenti ai dirigenti azzurri. “Bravi loro a scovare un simile campionicino, in giro ce ne sono tanti e spesso non riescono ad approdare sulla ribalta dei campionati che contano”.
Kvaratskhelia invece ce l’ha fatta e il Napoli dei record – primo in Champions e in Serie A se lo gode. Ma anche l’attaccante si è ambientato benissimo. “Casa, dolce casa”, scrisse ad agosto il georgiano all’indomani della standing ovation che gli hanno riservato i 40 mila del Maradona, dopo la doppietta contro il Monza al debutto a Fuorigrotta. Era la prima volta per il giovane talento dell’Est nello stadio intitolato al più grande calciatore di ogni tempo ed era legittimo aspettarsi dal più atteso dei nuovi acquisti azzurri un approccio più timido: con gli occhi addosso dei tifosi, di Spalletti e perfino dei suoi compagni di squadra. Invece l’ultimo arrivato era apparso subito a suo agio e aveva preso tutti per mano, con una maturità difficile da immaginare per i suoi 21 anni, un’età tenera per mettere piede da primattore nel campionato italiano.
Le esultanze e la passione per la Nba
Invece Kvaratskhelia al Maradona si è sentito molto a suo agio. Come a casa, appunto. La sua è stata finora una marcia trionfale e in tribuna se lo sta mangiando con gli occhi Cristian Zaccardo, campione del mondo nel 2006 con l’Italia di Lippi, che nel suo nuovo ruolo di mediatore è stato l’alleato di Aurelio De Laurentiis per tesserare (giocando d’anticipo sulla concorrenza, Juventus compresa) l’attaccante georgiano. Khvicha ci tiene alle sue origini e appena può festeggia le sue prodezze mostrando la bandiera della sua Patria, stampata sul parastinco e apparsa domenica allo stadio Olimpico, dove erano arrivati per l’occasione un centinaio di suoi connazionali. Anche le esultanze raccontano tanto del nuovo idolo azzurro. Il secondo sport di KK è il basket e Kvaratskhelia sa bruciare con grande maestria anche la retina, tant’è che sui social non perde occasione per mostrare ai suoi fans – sempre più numerosi – la precisione chirurgica del suo tiro da tre. Per questo ogni tanto gli viene naturale fare festa come Stephen Curry, il suo idolo, imitando l’esultanza dell’asso dei Golden State Warriors dopo il gol di testa segnato al debutto in campionato contro il Verona. “Andate tutti a nanna tranquilli, ci penso io”. Un gesto che non è sfuggito agli americani.
La scommessa vinta
La sfida di Kvaratskhelia ovviamente è appena iniziata e la strada sarà la lunga. Luciano Spalletti lo sta aiutando con i suoi preziosi suggerimenti a gestire un fardello pesante di responsabilità, visto che il nuovo acquisto (low cost, 10 milioni il prezzo del suo cartellino) si è fatti carico dell’eredità di Insigne, l’ex capitano, per undici stagioni padrone quasi incontrastato della fascia sinistra azzurra. È una bella sfida per l’attaccante georgiano, che a 21 anni ha la chance di mettersi in evidenza per la prima volta in un campionato importante. Ma era una scommessa ad alto coefficiente di rischio pure per il Napoli, costretto dalla necessità di tagliare il monte ingaggi a mettersi alla ricerca di giocatori giovani e non ancora affermati, proprio come la stellina arrivata a fari spenti dall’Est. Kvaratskhelia è costato poco, è giovane e guadagna meno della metà rispetto a Insigne: il suo illustre e più ingombrante predecessore. Ma il nuovo attaccante georgiano ha dimostrato finora di avere il talento, la personalità e anche quella dose di sfacciataggine che a giugno avevano spinto il Napoli a scommettere su di lui. Il campionato ha un altro uomo copertina, finito perfino sul New York Times.
Fonte: Repubblica.it