A 61 anni, il cinque volte campione NBA non è al suo primo ‘colpo geopolitico’. Tra appello e scambio di prigionieri prosegue l’estate tormentata della giocatrice Brittney Griner carcerata in Russia. Dennis Rodman ha dichiarato in un’intervista con NBC News la sua intenzione di recarsi in Russia a breve per chiederne il rilascio.
La giocatrice venne arrestata all’aeroporto di Sheremetevo lo scorso 19 febbraio perché in valigia aveva due cartucce per sigaretta elettronica a base di olio di cannabis, sostanza legale negli Usa, ma vietata in Russia.
Queste iniziative individuali internazionali di Rodman non sono una novità. Il viaggio programmato in Russia rappresenta l’ultima impresa diplomatica del cinque volte campione NBA come ambasciatore non ufficiale degli Stati Uniti.
Rodman aveva già intrapreso alcuni viaggi ben documentati in Corea del Nord per impegnarsi con il leader Kim Jong-un nel tentativo di promuovere la pace in mezzo alle relazioni in forte tensione del paese con gli Stati Uniti.
Rodman ha quindi ammesso di aver buoni rapporti anche con Vladimir Putin, incontrato nel 2014 durante un viaggio a Mosca.
Gli Stati Uniti e la Russia hanno avviato trattative per uno scambio di prigionieri, la migliore possibilità di rilascio ad oggi. Gli Stati Uniti sperano anche di ottenere il rilascio di Paul Whelan, che è stato arrestato in Russia nel 2018 con l’accusa di spionaggio ed è stato condannato a 16 anni di carcere nel 2020.
Il Cremlino ha annunciato venerdì scorso di volere il rilascio del trafficante d’armi russo Viktor End, soprannominato “The Merchant of Death”, che sta scontando una pena detentiva di 25 anni per cospirazione per uccidere cittadini americani e per aver fornito aiuto a un’organizzazione terroristica.
La Russia chiede da anni il rilascio anche di Bout e, ovviamente, ha visto il caso della giocatrice Brittney Griner come un’opportunità di scambio.