La Ferrari si era presentata in Ungheria con ambizioni non solo di vittoria, ma addirittura di doppietta, invece Carlos Sainz partito secondo è giunto quarto al traguardo, Charles Leclerc da terzo ha concluso sesto, ma a metà gara era al comando e in controllo della corsa prima dell’ennesimo incomprensibile errore strategico da parte del muretto della Scuderia di Maranello che ha fatto definitivamente tramontare ogni velleità di successo da parte del monegasco.
La Ferrari va in vacanza al comando del campionato delle parole e degli errori, la Red Bull ha praticamente vinto il titolo . Il muretto Ferrari ha decisamente evidenziato i limiti di competenza in ambito strategia, un autosabotaggio che lascia stupefatti gli stessi addetti ai lavori. Quarto e sesto dopo essere scattati secondo e terzo e con un nemico in più: la Mercedes.
L’Ungheria che doveva rappresentare terreno di caccia per la Ferrari sempre più affamata di punti e gloria si è trasformata in una catastrofe. Una stagione nata sotto una buona stella ma con strategie sballate e alcuni svarioni a parte dei piloti che hanno irrevocabilmente aperto la strada alla Red Bull verso il titolo mondiale.
A Charles gli vengono montate le gomme dure, reagendo alla sosta di Verstappen, mentre è al comando (giro 40 di 70) con oltre 7’’ di vantaggio sull’olandese. Peccato che sia l’unica mescola inservibile come da feedback delle Alpine. lo stesso Charles non approva via radio, chiede di stare fuori, ma la Ferrari non ha altre medie e per le soft è troppo presto. Verstappen lo passa due volte. Russell una. Leclerc perde perlomeno il podio. Il passaggio alle soft a 15 giri dal traguardo è solo un’ammissione di colpa.
Verstappen parte con gomme morbide e poi passa per due volte alle medie. È la strategia consigliata da Pirelli, che escludeva le mescole dure per la gara all’Hungaroring. L’errore Ferrari è stato il venerdì , non si è tenuto un set di medie per la gara. La differenza di prestazioni tra hard e media è disarmante e Verstappen vola fino al traguardo per la sua 28ma vittoria. Il suo vantaggio su Leclerc a nove gare dalla conclusione sale a 80 punti, quello della Red Bull sulla Ferrari è più 97. Sono in ballo anche i secondi posti: la Mercedes è a 30 lunghezze dal Cavallino, Perez è a meno 5 da Leclerc, Sainz è stato scavalcato da Russell. Restano ancora 9 gare, le ambizioni dei ferraristi finiscono qui.