Una vittoria scaccia pensieri quella di Charles Leclerc in Austria. Non solo per il risultato, ma soprattutto per il modo con cui è arrivata . Il pilota della Ferrari ha guidato in maniera esemplare, superando Max Verstappen per ben tre volte (in due occasioni facilitato da una gomma più prestazionale).
Una gara piena di sorprese ,non ultima quella arrivata a fine gara con l’acceleratore della macchina del Monegasco bloccato negli ultimi giri. La sorte ha voluto risparmiare il predestinato concedendogli di vedere la bandiera a scacchi per primo.
Ne aveva decisamente bisogno. Per ritrovare quel sorriso smarrito da ormai troppi gran premi. Le rosse hanno avuto un gran ritmo gara , tutto sommato possiamo dire che la Ferrari non è mai stata inferiore alla Red Bull. Gli aggiornamenti fin qui da Barcellona in poi hanno portato benefici lampanti , le prestazioni sono state ottime.
L’affidabilità della power unit continua ad essere un problema noioso per la Ferrari che ieri ha perso la possibilità di festeggiare una doppietta che sembrava a portata di mano. Il ritiro del pilota spagnolo e l’apprensione finale per il pedale dell’acceleratore di Charles Leclerc sono i campanelli d’allarme sul lato dell’affidabilità che lasciano accesa la spia della preoccupazione per il team del Cavallino.
L’ipotesi del ritiro di Sainz potrebbe essere simile a quello che ha fermato Charles Leclerc a Baku .Le analisi che verranno condotte in fabbrica a Maranello faranno luce su quanto avvenuto, anche se non sarà facile per i tecnici della Ferrari effettuare rilievi su un propulsore che ha subito ingenti danni .
In Francia, per Carlos Sainz potrebbe verificarsi lo stesso scenario vissuto da Charles Leclerc in Canada, con l’introduzione di due power unit fresche al prezzo di una singola partenza dal fondo dello schieramento per rinverdire un parco motori che era già arrivato alle tre unità motrici concesse dal regolamento prima del disastro di ieri.
Questa vettura ha dimostrato di poter essere competitiva e di poter lottare sempre per una vittoria .Parola d’ordine è “non mollare”, siamo solo al giro di boa.