Pilota più veloce, vettura più competitiva, ma nel mondiale piloti e costruttori solo secondi. Leclerc e la Ferrari stanno vivendo un momento surreale ,le ultime due annate sono sembrate una specie di purgatorio forzato, lontano dalle posizioni che gli competono e alle prese con una Ferrari complicata da guidare.
Adesso la vettura è arrivata, La F1-75, in questa prima parte del Mondiale, si è imposta come riferimento tecnico di tutta la griglia di partenza. Ma proprio per questo la cosa fa più male. Questo è il paradosso in cui si sono infilati Leclerc e la Ferrari, una superiorità prestazionale rispetto ai più diretti rivali senza raccogliere i risultati che questa vettura impone.
In un campionato estremamente equilibrato è tassativo massimizzare il bottino in quei gran premi dove la fai da padrone. Se non si sfrutta al meglio questa monoposto dopo anni di frustrazione sportiva, il rischio è di consegnare il titolo alla Red Bull per aver commesso più errori rispetto al team di Christian Horner.
In queste 7 gare la Ferrari avrebbe potuto e dovuto sfruttarle al meglio per costruirsi un vantaggio di punti tale da potersi difendere con più serenità nei circuiti ostili alla rossa. Cosa che, allo stato delle cose, non può più permettersi di fare.
Leclerc, per andare all’assalto di questo Mondiale, avrà bisogno di una Ferrari più efficiente, veloce e lucida nelle successive fasi della gara, pronti a sfruttare ogni circostanza senza reagire con passività alle scelte degli altri. La scuderia del Cavallino ha l’enorme merito di aver progettato una macchina dal potenziale enorme, super competitiva , pertanto le occasioni non vanno sprecate.